Quando hai iniziato a venire all’oratorio?
E come ti sei trovata?
E come ti sei trovata?
Ho iniziato
a venire all’oratorio quando ero molto piccola poiché le mie sorelle e mia mamma erano impegnate come animatrici e
partecipavano attivamente. Mi sono trovata sempre molto bene perchè è un ambiente molto accogliente e familiare.
Cos’è per te l’oratorio?
Un luogo in cui crescere. Un luogo al quale sono affezionata
e al quale tengo molto.
Come ti ha cambiata venire all’oratorio?
L’oratorio mi ha insegnato ad accogliere tutti, ad essere
attenta a tutti e non solo ai miei amici e a credere a quello in cui faccio.
Ti ricordi di qualcosa di particolare che hai
vissuto all’oratorio?
Mi ricordo senz’altro le esperienze di volontariato, come ad
esempio quando raccogliamo i sacchi degli indumenti usati per la Caritas e le esperienze del teatro
negli oratori estivi. E mi ricordo tutte le occasioni in cui ho dedicato tanto tempo, insieme ai miei amici, per dare
qualcosa all’oratorio.
E’ cambiato l’oratorio da quando hai iniziato a
partecipare fino ad oggi?
Sì, perché le persone sono cambiate, ma lo stile è sempre
rimasto come l’ho vissuto io. E le caratteristiche che ho trovato allora, le
trovo anche oggi.
Qual è stato il tuo gioco preferito?
Palla battaglia.
Il laboratorio preferito?
Oltre teatro, punto croce. Perché ho imparato questa “arte”,
con l’aiuto di Ebe che finiva sempre i miei lavoretti perchè io ogni tanto mi stufavo...
Da anni sei animatrice… cosa vuol dire per te?
Non pensare solo a me stessa, ma trasmettere agli altri
quello che ho imparato qui.
Ti ricordi chi sono stati i tuoi animatori?
Wilma, Cipa, Alice, Claudia, Asso…
Infine sei contenta del tuo oratorio?
Sono molto contenta perché il mio oratorio è un luogo che mi
vuole bene e al quale io voglio bene.
E’ un luogo dove trovo dei modi di essere e di fare che mi rappresentano e che trovo solo qui.
E’ un luogo dove trovo dei modi di essere e di fare che mi rappresentano e che trovo solo qui.
Che bella questa intervista
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